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Civetta: efficenza e misura nella Giustizia Tributaria

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Roma, 28 febbraio 2013

«La giustizia tributaria è chiamata ad un ruolo decisivo nell’assetto generale della finanza pubblica in un momento estremamente delicato per le sorti economiche e sociali del Paese, dove la crisi si salda con la necessità di un sacrosanto recupero dell’evasione fiscale», lo ha dichiarato il presidente dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma, Mario Civetta, in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario tributario 2013.

Nella sua relazione Civetta ha articolato diversi e dettagliati punti: il ruolo dei giudici tributari, la deflazione del contenzioso tributario, il nuovo redditometro, l’abuso del diritto e antieconomicità, la concentrazione della riscossione nell’accertamento, il processo tributario telematico. Aspetti tesi a declinare la ricerca di una maggiore efficienza coniugata con l’esigenza costituzionale di un giudice terzo e imparziale.

«Bisogna rafforzare gli strumenti che favoriscono la deflazione del contenzioso tributario», ha spiegato Civetta, «a cominciare dall’accertamento con adesione e dalla conciliazione giudiziale».

Un contenzioso tributario moderno deve risolvere questioni centrali anche sul terreno giurisprudenziale, a cominciare dalla delicata questione dell’abuso del diritto. «Serie perplessità continua a suscitare l’abuso del diritto», ha avvertito il presidente Civetta, «uno spauracchio che negli ultimi anni agita la vita delle imprese e dei professionisti che le assistono, dopo l’orientamento espresso a partire dal dicembre 2008 dalla Cassazione a Sezioni Unite. A questo punto, più che auspicare un ripensamento da parte della Cassazione delle sue posizioni – cosa che mi sembra stia avvenendo proprio con le più recenti sentenze rese – e' ormai ineludibile che la soluzione definitiva venga offerta dal legislatore con coraggio e senso della misura».

 

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