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La continuità dell'attività d'impresa nelle procedure concorsuali

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CIVETTA (ODCEC DI ROMA): NO UNA “RESPONSABILITÀ A PRIORI” NEI CONFRONTI DEI PROFESSIONISTI
Le indagini penali devono colpire giustamente e in maniera forte solo chi sbaglia

Roma, 6 novembre 2015 -  Un tema particolarmente attuale e di grande interesse per i commercialisti quello della continuità dell’attività di impresa nelle procedure concorsuali.
L’argomento è stato ampiamente analizzato in tutti i suoi aspetti nel corso di un convegno che si è svolto oggi a Roma presso l’Avvocatura Generale dello Stato. Simposio organizzato dall’Odcec di Roma - Commissione Procedure Concorsuali, Università degli Studi Roma Tre - Facoltà di Giurisprudenza, Tribunale Civile di Roma - Sezione Fallimentare e Cosmec.

La disciplina delle procedure concorsuali è un tema cruciale sia per il legislatore, che negli ultimi anni è intervenuto con continue modifiche sulla legge fallimentare e con l’istituzione di una Commissione ministeriale di esperti per la riforma organica della materia, sia per il commercialista, che nella propria attività si trova a rivestire molteplici ruoli: commissario/curatore, advisor finanziario, consulente dell’azienda, sindaco, attestatore, etc.

La predisposizione dei “principi di attestazione dei piani di risanamento”, ha sottolineato nel suo intervento Mario Civetta, presidente dell’Odcec di Roma, è stato un primo passo sulla via che consentirà di qualificare meglio il ruolo, le attività e soprattutto le responsabilità dell’attestatore.

Siamo consapevoli che ci sono stati attestatori “leggeri”. Professionisti che, soprattutto nella prima fase di entrata in vigore della norma, hanno svolto il proprio ruolo in modo errato. Questi devono essere biasimati ed espulsi dal mercato. Ma siamo ugualmente consapevoli che la Categoria è ricca di bravi e seri professionisti nei cui confronti talvolta in maniera “leggera” sono state aperte indagini penali,
ha affermato Civetta.

Per realizzare un mondo professionale sempre più credibile e autorevole, è anche nostro interesse che vengano colpiti giustamente e in maniera forte soltanto i professionisti che sbagliano. Nell’interesse della giustizia e della legalità, a cui tutti noi teniamo, è necessario evitare che - in maniera indiscriminata - si crei una sorta di “responsabilità a priori” nei confronti dei professionisti che svolgono una determinata attività,
ha concluso Mario Civetta, presidente dell’Ordine capitolino.

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