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Mediazione civile

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Cari Colleghi,

la mediazione civile e commerciale, introdotta in Italia dall’art. 60 della legge n.69/2009 e dal successivo D. Lgs. n. 28/2010 per dare attuazione alla Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio n. 2008/52/CE, è stata vista dalla nostra Professione come un’opportunità per accelerare quel cambiamento culturale e di mentalità nell’approccio al conflitto che dev’essere proprio di una società civile matura e che è già stato ampiamente realizzato con successo in numerosi altri Paesi europei e non.

Un approccio al conflitto non più di tipo avversariale, qual’è quello del giudizio ordinario, ma di tipo collaborativo e propositivo tra le parti in lite, volto al raggiungimento di un accordo il più possibile rispondente alle reali esigenze ed aspettative delle stesse.

Noi crediamo che la mediazione civile e commerciale possa e debba andare avanti come espressione della libera volontà delle parti volta alla composizione amichevole del conflitto ancor prima di affidarsi ad un giudizio che, quasi sempre, si limita a separare le ragioni dal torto offrendo soluzioni il più delle volte insoddisfacenti e spesso tardive rispetto ai reali bisogni delle parti.

D’altra parte che la mediazione e la conciliazione stiano divenendo ormai tendenze inarrestabili anche nel nostro Paese, così come nel resto del mondo, è dimostrato, oltre che in materia civile e commerciale, dalle recenti riforme normative in materia di mediazione tributaria e di composizione delle crisi da sovraindebitamento.

Il valore di pacificazione sociale proprio dell’istituto della mediazione rappresenta, quindi, un valore in sé che già per questo merita di essere tutelato e salvaguardato anche a prescindere dalla funzione deflattiva del contenzioso civile che pure gli è propria; funzione la cui rilevanza è tanto più significativa nel nostro Paese, che, come notorio, si colloca agli ultimi posti della scala mondiale per la durata dei processi e per i tempi di riscossione dei crediti, con conseguente depressione del sistema economico e giudiziario e progressivo allontanamento degli investitori internazionali.

A conforto di quanto da ultimo affermato, ricordiamo l’autorevole intervento del Primo Presidente della Corte di Cassazione Ernesto Lupo che, alla conferenza “Il Giusto rapporto tra giurisdizione e mediazione” del 19 ottobre u.s., concluse le sue riflessioni sul tema auspicando “di continuare un percorso verso il perfezionamento di un istituto (la mediazione) al quale, personalmente, guardo con grande speranza perché, dal posto che occupo, vedo ogni giorno le enormi difficoltà provocate dall’abnorme domanda di giustizia, che finisce per soffocare l’apparato giudiziario, oggi incapace di assicurare un servizio adeguato alle esigenze di una società civile come la nostra”; di analogo tenore l’intervento del Vice Presidente del CSM Michele Vietti all’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2012, laddove, dopo aver ricordato le illustri parole pronunciate dal Capo dello Stato sui tempi e le pesantezze del funzionamento della giustizia quale causa “della generale difficoltà del risanamento dei conti pubblici, dell’abbattimento dell’ormai insostenibile stock di debito pubblico” e quale ostacolo ” ad un intensificazione dell’attività d’impresa e degli investimenti”, auspicava parimenti nel settore civile un percorso più coraggioso per incentivare la risoluzione alternativa delle controversie.

Considerazioni analoghe a quelle suesposte hanno portato alla costituzione del C.P.R.C. per rendere protagonista di questa evoluzione culturale e sociale la nostra categoria professionale, curando in particolar modo la formazione dei mediatori e l’efficienza funzionale ed operativa del Centro.

E’ quindi nell’interesse di tutti i nostri Iscritti dare sostegno e vitalità al C.P.R.C. incentivando anche all’interno della propria clientela la possibilità di risolvere i conflitti in modo pacifico ed efficiente con costi limitati ed in tempi brevi incardinando una domanda di mediazione presso il C.P.R.C. ancor prima di affidarsi al giudizio ordinario .

Le attuali contingenze che vive l’istituto della mediazione in Italia e che, siamo certi, verranno presto superate, sono quindi stimolo a lavorare ancora più intensamente per garantire l’efficienza del C.P.R.C. ai più alti livelli e la qualità dei mediatori che sarà d’ora in poi ulteriormente rafforzata da una presenza ai tavoli di mediazione della componente economica e della componente giuridica che lavoreranno in perfetta sinergia con l’unico scopo di aiutare le parti a risolvere il conflitto in modo tecnicamente e giuridicamente sostenibile ed a preservare il rapporto.

 

Il Segretario Generale del CPRC                                                             ll Presidente del CPRC                                   
Edoardo Merlino                                                                                         
Gerardo Longobardi   

 

 


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