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Longobardi: no al condono ma innalzare o eliminare la soglia delle controversie definibililongobardi (odcec di roma): no al condono ma innalzare o eliminare la soglia delle controversie definibili

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Roma 21/10/2011


Una proposta operativa per la riduzione del gran numero di liti fiscali pendenti. A lanciarla oggi nel corso di un convegno sul tema è il presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma, Gerardo Longobardi, che propone «quantomeno l’innalzamento della soglia delle controversie definibili, attualmente solo con l’Agenzia delle Entrate, dagli attuali 20.000 euro a 50.000 euro, ovvero la possibilità che possano essere definibili tutte le controversie pendenti, salvo che queste non comportino riflessi di carattere penale».

 

L’enorme massa di liti fiscali pendenti determina una situazione di disagio per i contribuenti e per l’Amministrazione dello Stato, oltre che costi e onerosità.
Alla data del 31 dicembre 2010 su tutto il territorio italiano erano ben 597.343 i ricorsi pendenti presso le Commissioni Tributarie Provinciali, 117.982 quelli pendenti preso le Commissioni Tributarie Regionali e 207.000 presso la Commissione Tributaria Centrale, per un totale di 722.325 cause, gran parte delle quali aventi come ente impositore l’Agenzia delle Entrate.

Inoltre, sulle controversie decise dalle sole Commissioni Tributarie Provinciali nel 2010 per 14 miliardi di euro annui - riguardanti non solo l’Agenzia delle Entrate ma tutta la P.A. - solo 3 miliardi di euro fanno riferimento a valori di causa inferiori a 50.000 euro; ben 11 miliardi riguardano valori di causa superiori a 50.000 euro dei quali 4 miliardi si riferiscono a valori di causa oltre i 500 mila euro. Infine, l’83,2 % delle controversie pervenute e rilevate presso le sole CTP nel corso del 2010 sono sotto i 50.000 euro.

Partendo da questi dati, introdurre un elemento di deflazione del contenzioso che punti da un lato ad una rapida definizione delle liti fiscali pendenti, dall’altro a mantenere integra la capacità accertatrice dell’Amministrazione finanziaria, costituisce una priorità capace di razionalizzare l’intero sistema e recuperare risorse. E’ quanto è emerso dal convegno che l’Odcec di Roma e la Direzione Regionale del Lazio dell’Agenzia delle Entrate hanno voluto dedicare al tema.

«Più volte ho ribadito la mia contrarietà ad ogni forma di condono, fonte di indebolimento della moralità sociale e disincentivo alla lotta all’evasione e all’adempimento spontaneo dei contribuenti, ma la possibilità di definire anche tutte le controversie pendenti dove è parte l’Agenzia delle Entrate, indipendentemente da un limite di valore» ha aggiunto il presidente Longobardi, « e fatti salvi i casi che implicano profili penali, costituisce un’opportunità capace di restituire efficienza all’intero sistema, senza abdicare, tout court, agli evasori».

Secondo quanto affermato a margine del convegno dal Direttore Regionale del Lazio dell’Agenzia delle Entrate, Eduardo Ursilli, limitatamente alle pendenze dove è parte l’Agenzia delle Entrate «solo nel Lazio, ci sono circa 35.000 controversie pendenti con valori inferiori a 20.000 euro, alzando l’asticella a 50.000 attrattremmo molte più controversie con maggiori introiti collegati alla definizione delle stesse».

In occasione del confronto sugli aspetti normativi e operativi connessi alla definizione delle liti, il cui termine di versamento delle somme dovute scade il prossimo 30 novembre, la Commissione Processo Tributario dell’Odcec di Roma, presieduta da Alberto Comelli, ha pubblicato un documento disponibile sul sito dell’Ordine (www.odcec.roma.it) .

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