17/02/2013



Il rifacimento delle elezioni, nella confusa situazione in cui vive l’Ordine, complicherebbe ancor più la vicenda” relativa al rinnovo dei vertici del CNDCEC. Queste le motivazioni con le quali il Consiglio di Stato, ha sospeso gli effetti del decreto ministeriale 11 dicembre 2012 con il quale il Ministro della Giustizia aveva sciolto e commissariato il Consiglio Nazionale disponendo la ripetizione delle controverse votazioni svoltesi il 15 ottobre 2012.

Con un provvedimento assunto inaudita altera parte, il Presidente della IV sezione del Consiglio di Stato ha accolto l’istanza di misure cautelari e provvisorie presentata da Claudio Siciliotti e da altri 7 componenti il Consiglio nazionale commissariato, che hanno impugnato dinanzi al Consiglio di Stato l’ordinanza cautelare n. 736/2013 con la quale il TAR del Lazio aveva respinto i ricorsi presentati dal presidente del CNDCEC uscente e da diversi membri della lista “Vivere la professione” per richiedere l’annullamento del decreto del Ministro della Giustizia.

Il TAR del Lazio, nella menzionata pronuncia depositata lo scorso 8 febbraio e nell'ordinanza cautelare n. 735/2013, ha sostenuto che il Ministero della Giustizia aveva tutte le ragioni per commissariare il Consiglio nazionale e annullare i risultati delle elezioni tenutesi lo scorso 15 ottobre.

Di tutt’altro avviso il Consiglio di Stato che, con il decreto cautelare n. 486/2013 depositato l’11 febbraio u.s., ha sospeso le elezioni convocate per il 20 febbraio fissando al 12 marzo la seduta in camera di consiglio nella quale i giudici di Palazzo Spada entreranno nel merito dell’istanza cautelare.

 

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