09/10/2009

I commercialisti romani chiedono nel dettaglio che gli studi di settore siano uno strumento di misurazione dell’economicità dell’impresa piuttosto che uno strumento di accertamento.
A confrontarsi nel simposio sono stati Gerardo Longobardi , presidente dell’Ordine dei Commercialisti, Giampiero Brunello, presidente di SOSE S.p.A., Massimo Varriale e Manuela Viselli, dell’Ufficio Studi di settore – Direzione Centrale Accertamento Agenzia delle Entrate, Luigi Magistro, direttore centrale Accertamento Agenzia delle Entrate, Francesco Fallacara, coordinatore commissione per l’analisi degli studi di settore dell’ODCEC di Roma. Nel corso degli interventi, il presidente di SOSE (Società per gli Studi di Settore) Giampiero Brunello, ha manifestato la piena disponibilità «ad accogliere tutte le segnalazione provenienti dai commercialisti circa situazioni particolari che i correttivi non sono stati in grado di cogliere».

 

La materia degli studi di settore non può non tener conto della particolare congiuntura economica di crisi globale, in tal senso le argomentazioni prodotte da Massimo Variale, responsabile dell’Ufficio Studi di settore – Direzione generale accertamento Agenzia delle Entrate, secondo il quale occorre prendere atto «dei correttivi per le varie categorie di contribuenti, chiarendo gli effetti sulla congruità dei ricavi e sugli indici di normalità economica». Luigi Magistro, direttore centrale Accertamento Agenzia delle Entrate, ha chiarito il nuovo approccio dell’Agenzia in sede di accertamento di studi di settore, sottolineando che i nuovi inviti al contraddittorio saranno accompagnati da ulteriori elementi che corroborino la pretesa dell’amministrazione, dai dati dei redditometro fino agli accertamenti bancari. Da tutti gli interventi, compreso l’indirizzo di saluto del direttore regionale del Lazio, Eduardo Ursilli, è emersa la centralità della fase del contraddittorio che fino a oggi è stata sottovalutata da entrambe le parti in causa.

Nel corso dei lavori del seminario sono stati illustrati i risultati di un’indagine conoscitiva compiuta dalla commissione per l’analisi degli Studi di settore dell’ODCEC di Roma mediante l’invio di questionari ai colleghi. Da questo monitoraggio emerge una crisi di liquidità che rende difficile il raggiungimento degli obiettivi.
 

Contenuto aggiornato venerdì 9 ottobre 2009